Notizie - 21 marzo 2024

Festeggiamenti per i 25 anni del Breitling Orbiter 3

Scritto da Alessandro Gaillard 2 min lettura

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Già 25 anni.

25 anni fa, Bertrand Piccard e Brian Jones hanno compiuto il primo giro del mondo in mongolfiera. Il loro, ovviamente, ma anche quello del loro team, della loro famiglia e dei milioni di persone che hanno seguito la loro avventura. All'alba di Internet, alla fine del secolo scorso e nell'era dell'esplorazione, questa gara era un'altra. Ricorda le imprese dei grandi esploratori alla ricerca di una nuova rotta marittima o di un nuovo territorio, e la corsa allo spazio tra URSS e Stati Uniti, ma questa volta si trattava del sogno dell'ultimo Graal dell'aeronautica. Nessun gioco geopolitico, ma una gara al tempo stesso spietata e amichevole tra squadre americane, britanniche, australiane, olandesi e persino svizzere che, 216 anni dopo l'invenzione della mongolfiera, volevano realizzare, come Magellano e il suo equipaggio, l'impresa di una vita.

Fu quindi la squadra svizzera che, il 21 marzo 1999, atterrando nel caldo del deserto egiziano, riuscì dove tanti altri avevano fallito. Un'avventura che la maggior parte degli appassionati ha vissuto in 20 giorni, ma che in realtà è stata il frutto di anni di lavoro, sacrifici e fallimenti.

Se il pallone Breitling Orbiter 3 porta questo numero, è la prova che dopo due fallimenti è arrivato il successo finale. Dalle montagne svizzere al Nilo, passando per l'Oman, la Cina, Iwo-Jima, l'infinito Pacifico, il Messico e infine l'Atlantico, questa rozière, metà pallone a gas e metà mongolfiera, ha attraversato il mondo e le menti degli spettatori di tutto il mondo.

Questa avventura ha ispirato Solar Impulse, che il suo fondatore Bertrand Piccard ha poi descritto come più utile dell'Orbiter, ma meno romantico. Nel 2028, queste due ambizioni si uniranno in Climate Impulse. Un giro del mondo senza scalo e senza emissioni. Il romanticismo del Breitling Orbiter stava proprio in questo, nell'idea di due persone spinte dal vento intorno al pianeta, intrappolate per tre settimane in una capsula rossa, con i colori del Sahara, il traguardo tanto atteso. Migliaia di chilometri di altezza, da soli, facendo tutto il possibile per mantenere la rotta, seguendo i consigli del loro team, domando una forza - il vento - che non può essere realmente controllata.

Questa avventura ha cambiato per sempre i suoi partecipanti e i suoi piloti. Ha dimostrato loro che i sogni più arditi possono essere realizzati con pazienza e perseveranza. Ma le emozioni sono sempre le stesse. 25 anni dopo. I ricordi sono stati condivisi per 21 giorni sui social network da bambini, uomini e donne adulti e nonni. Chi scopre il Breitling Orbiter 3, chi lo ricorda, chi lo ha vissuto a scuola, a Château D'Oex, in TV o agli albori del web.

Mentre gli altri, nel 2024, guardano in alto, sopra le nuvole attraversate dal pallone argentato e dalla sua piccola cabina rossa, e verso l'infinito nero dello spazio per le prossime esplorazioni, noi non dovremmo guardare soprattutto verso casa, dove c'è ancora tanto da fare? Portare un messaggio, diffondere la speranza e ripristinare la fiducia nell'azione per il clima, in particolare, rimane la priorità del nostro tempo.

"Questo successo, dopo due dolorosi fallimenti, è la prova per tutti che vale la pena provarci. Il Breitling Orbiter 3 è la prova che gli ostacoli non possono fermare i sognatori. Oggi il sogno e l'ambizione sono cambiati, ma lo stesso spirito permane nella nostra lotta contro il cambiamento climatico e per la protezione dell'ambiente. Con entusiasmo e determinazione".

Bertrand Piccard

L'avventura continua e per Bertrand Piccard, come per tanti altri, la speranza di una migliore qualità della vita su questo pianeta che amava tanto sorvolare.

Scritto da Alessandro Gaillard su 21 marzo 2024

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